Nella nostra suggestiva Sala Stalla, vi invitiamo a immergervi nell’atmosfera di un tempo passato attraverso l’osservazione dei numerosi arnesi, utensili e attrezzi che sono stati abilmente recuperati e restaurati. Questi preziosi manufatti costituiscono un tesoro storico, molti dei quali sono stati rinvenuti proprio qui durante i lavori di recupero e ristrutturazione della contrada. Valorizzare il lavoro delle sapienti e laboriose mani che diedero vita a questi strumenti, anni e secoli fa, è per noi di primaria importanza nel processo di riqualificazione di questo luogo intriso di storia e tradizione.
Ogni utensile ritrovato è stato trattato con il massimo rispetto e cura, sottoposto a un attento processo di restauro per preservarne l’autenticità e renderlo fruibile a tutti coloro che desiderano ammirare l’arte e i mestieri di un’epoca passata. Ogni oggetto esposto racconta una storia unica, una testimonianza tangibile della maestria artigianale dei nostri antenati.
Per meglio conoscere la storia della nostra contrada dobbiamo conoscere anche il territorio in cui si trova, certamente molto antico e particolare.
Erbezzo ha una sua lunga storia distinta che non possono vantare altre località della Lessinia. Sembra che il suo nome, che non è di origine tedesca come invece la maggior parte degli altri 13 Comuni Veronesi, si debba ricondurre al vocabolo herba, cioè «erba» e forse, meglio ancora, al verbo erbezare che vorrebbe dire «crescere come l’erba», lo troviamo citato in documenti vari con le denominazioni di Erbeço, Albecijum, Albezum, Herbecium, Albezio ed Erbédo. Già intorno all’anno Mille, però, era conosciuto come Arbetium e anche come Erbetium;
Erbezzo è uno dei paesi della Lessinia più rispettosi delle caratteristiche architettoniche e ambientali di tutto l’altopiano dei Lessini.
Per arricchire ulteriormente l’esperienza dei visitatori, abbiamo condotto una dettagliata ricerca, coinvolgendo coloro che sono nati e cresciuti qui ad Erbezzo, al fine di raccogliere e conservare i termini dialettali propri di ogni utensile. In questo modo, ogni attrezzo acquista un valore aggiunto, un fascino rurale e autentico che si intreccia con la storia e l’identità della nostra comunità.
Il restel, (rastrello) o la restela, il ferro da taglio che venivano usati per i lavori nei campi. Serculi per formajo, mastela per il latte, copa piatto per la panna, la chitarra, la derla che venivano usati per fare formajo. Questi sono utensili usati per creare la cagliata per fare formaggio ma non solo, veniva fatto anche il burro in casa o la fioreta (ricotta).
Le forme delle scarpe, il martello, le Singer che venivano usati nel laboratorio di pelletteria e sartoria.
Il segon, la sigura squadraora, il cortel per pelar le piante, il scajarol, il pialon, lo scopel, il trivelìn. Questi venivano usati per lavorare il legno, per ricavarne arnesi da campo, per aggiustare i carri o mobilio per la casa.
La stria, il bruschin, la cioca, el ciocon, la ciochete, la brondina, il tagliafieno tutti utensili che venivano usati in stalla.
Un’attività antica e da riscoprire.
Come venivano creati i cesti?
Lettere e scritti dal passato
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